Osservazioni di un giorno di maggio.

 

 

 

Non è aprile, questo, né giugno

né un orologio montato su un palazzo

né una fontana che ci illude per tre giorni

e tanta gente colorata che ha trovato finalmente un’oasi

né il sole che inizia a scagliare sassi

né i riflettori spenti sul palcoscenico della piazza.

Non è aprile né giugno.

E gli abiti mi si sciolgono addosso

mentre un vecchio aspetta alla fermata

che passi la sua diligenza

trainata da cavalli meccanici

e un prete, vestito di nero sotto il sole,

avrebbe voglia di spogliarsi nudo.

Tra i pullman colorati io prendo l’arancione

che mi sta meglio.

“Logorio addio”, me ne vado appena parte.

Non è aprile né giugno.

 

 

 

Gianna Caiazzo

17 maggio 1985

 

 

 

 

Vincitrice 2° premio Memorial Sparagna 2009

 

 

Pomeriggio estivo.

 

Col silenzio delle foglie

immobili, prive di vento

e le grida della giovinezza

che gioca per strada

nasce dentro gioia e tristezza.

E’ l’aria una calda coperta

che ti avvolge esageratamente

e le cose lontane

sembrano nascoste da un velo.

I raggi stanchi del sole

si diffondono ancora.

Tutto sembra si prepari

per andare in vacanza

mentre io resto a contemplare

questo pomeriggio d’estate.

 

 

 

Gianna Caiazzo

1984