Pene d’amore.

Amore.

Cado sotto il peso di questa parola

felice di esserne schiacciata.

Negli occhi spenti e nella mente vuota

il bisogno del tuo sorriso

che non voglio per me ma per il tuo viso

che mi scaraventa nel vuoto quando sorride.

Non soffrire mai, neanche per me

non soffrire mai da solo, neanche per me.

Accarezzo col pensiero il tuo volto, la tua rabbia

e la tristezza, che fa male quanto il tuo silenzio

 

 

 

Gianna Caiazzo

1985

(dedicata a Vittorio)